CORTICELLA – La Zona Pastorale 7 «Corticella» comprende cinque parrocchie situate a nord del Comune di Bologna: Sant’Antonio da Padova alla Dozza, San Giovanni Battista di Calamosco, San Giuseppe Lavoratore, Santi Monica e Agostino e Santi Savino e Silvestro di Corticella.
La nostra Zona Pastorale, oltre che sulle parrocchie, può contare su tante risorse presenti sul territorio: le Associazioni che vivono del volontariato di tanti cittadini, con iniziative di diverso genere; il Centro Civico Corticella con diversi luoghi di incontro e con servizi per la cittadinanza tra i quali ricordiamo la biblioteca comunale Luigi Fabbri; le Case di Quartiere di Villa Torchi e Papini, con attenzione alle persone anziane; il Centro Giovanile «Casetta dei cinesi»; il Centro ascolto Famiglie, per sostegno alle famiglie con fragilità economico-sociali; la Casa della Carità che accoglie persone con disabilità in un clima di famiglia. E ancora: il Rifugio notturno, dormitorio per adulti senza casa, particolarmente prezioso nel periodo invernale con l’attivazione del Piano freddo; l’Oratorio Centro giovanile delle Figlie di Maria Ausiliatrice, con annessa palestra, scuola professionale e scuola materna, luogo di aggregazione giovanile; l’iniziativa delle colazioni della domenica mattina per i poveri del territorio; le cooperative sociali della Dozza, «Gomito a Gomito» e «Sammartini»; l’Agesci Bologna 14; Casa don Giuseppe Nozzi e la fraternità Tuscolano 99 che collabora con Ceis Arte nel progetto di reinserimento delle persone detenute.
Le maggiori criticità riguardano: una particolare fragilità demografica, alla quale si aggiunge una precarietà sociale causata dalla forte presenza di stranieri, di cui molti giovani; alloggi transitori e «stecche» Acer di Via Roncaglio, dove sono presenti numerose famiglie in difficoltà; e il fenomeno in aumento della prostituzione. Tra le problematiche acuite dalla pandemia si ricorda una fragilità economica e una scarsa socializzazione. Il fenomeno dell’isolamento vede molti nuclei monogenitoriali, solitamente donne straniere poco integrate e sole tra le mura domestiche, costrette ad imparare le nostre abitudini e la lingua italiana, che si fanno carico dei figli; ma anche molti anziani soli, caregiver familiari per cui l’assistenza è dolorosa ed economicamente importante. Infine gli adolescenti; si distinguono: i «reclusi» e i «girovaghi». I bisogni prioritari per le persone che escono dal carcere, i nuclei monogenitoriali e gli stranieri sono la casa e il lavoro; per gli adolescenti «reclusi» e «girovaghi», gli anziani soli, i caregiver familiari, le donne straniere e i nuclei monoparentali la socializzazione, per combattere la solitudine; per gli stranieri e gli adolescenti fondamentali sono le competenze formative, linguistiche e professionali.
Le sfide che ci attendono si rivolgono alla conoscenza dell’attività sul territorio, per mettere in rete possibili proposte/risposte alle situazioni di disagio; a una cooperazione maggiore, tra noi e con i servizi del Quartiere e del Comune sul territorio; a un focus coi Servizi educativi, senza sostituirci alle Istituzioni, ma affiancandole; all’acquisizione di maggiori conoscenze professionali, perché il volontariato non si può basare solo sulla disponibilità; a un resa dinamica degli spazi e non limitarsi alla loro gestione; a un’organizzazione più efficace delle proprie forze; ma soprattutto a fissare delle priorità.
Marco Badiali, presidente Zona pastorale Corticella